Come riconoscere una buona cassaforte a colpo d`occhio

Nel post precedente abbiamo visto quali serrature esistono per le cassefortimeccanicaelettronicabiometrica. Ma immaginiamo ora di trovarci in una ferramentae di avere davanti a noi diversi modelli di casseforti: alcune più costose altre più economiche, di marche note e meno note,  semplici e  complicate. Come fare a capire quali prendere in considerazione e quali scartare perché poco sicure? Alcuni elementi, come la qualità dei materiali, non sono facilmente verificabili ad occhio, ma ci sono diversi indizi che ci possono aiutare a capire se la cassaforte che stiamo guardando è stata progettata e costruita bene oppure no. Vediamone alcuni.

Lo sportello

È la parte più importante della cassaforte perché contiene il meccanismo di apertura, ed è attraverso di esso che si accede all’interno. È in genere il punto più accessibile e potenzialmente più debole e per questo il primo a cui dobbiamo prestare attenzione. Come deve essere costruito per resistere ad un eventuale attacco?

  • Corpo unico. La cornice, detta anche “frontale” della cassaforte, cioè la parte esterna che circonda lo sportello, deve essere unita alla cassa in maniera molto solida, con saldature robuste ed uniformi. Cornice e cassa devono costituire un corpo unico, per evitare che i ladri possano staccare cornice e sportello dal resto della cassa scalpellando eventuali punti isolati di saldatura.cassa-cornice-sportello
  • A filo.Tra sportello e cornice deve esserci il minor spazio possibile, in modo da impedire l’inserimento di leve.
  • Sottosquadro. Il lato più vulnerabile dello sportello è quello delle cerniere, attorno alle quali lo sportello ruota in apertura. Qui è essenziale che lo sportello vada “sottosquadro”, ovvero che in chiusura una parte dello sportello stesso vada ad inserirsi dietro la cornice, in modo da offrire resistenza ai tentativi di scardinamento tramite piede di porco.sportello e cerniere
  • Cerniere. Per resistere allo scardinamento e allo sfondamento è essenziale che anche le cerniere siano costruite con materiali di ottima qualità e siano unite alla cassa e allo sportello con robuste saldature. Per offrire maggior superficie di saldatura è bene che la forma esterna delle cerniere non sia rotonda, ma presenti lati retti (es. parallelepipedo, esagono) in grado di aderire allo sportello non in un solo punto (come avviene con le cerniere cilindriche) ma con un’intera superficie, tutta utilizzabile per la saldatura.
  • Battute antisfondamento. Per resistere il più possibile allo sfondamento, lo sportello, oltre ad essere robusto, si deve appoggiare su battute antisfondamento presenti all’interno della cassaforte, fra cornice e cassa. Sono queste, insieme alle cerniere, che principalmente assorbono i colpi. Le battute devono essere presenti su tutti i lati ad eccezione del lato con le cerniere che, come abbiamo visto, è bene sia sottosquadro. Devono essere grandi e spesse, non ricavate dalla semplice piegatura della lamiera del corpo, e devono essere unite alla cassa con una robusta saldatura continua.battute-antisfondamento
  • Sportello sostituibile. Non incide sulla resistenza, ma può rappresentare una soluzione assai pratica. Permette infatti di riparare la cassaforte in caso di guasto, o in seguito ad un attacco che l’abbia danneggiata, senza dover sostituire anche la cassa già installata, cosa che obbligherebbe a smurare tutta la cassaforte (nelle versioni da incasso) o a togliere i tasselli (nelle versioni cosiddette “da mobile” o “da esterno” o “da appoggio”).

    Uno sportello sostituibile Viro

    Uno sportello sostituibile Viro

Il peso

Contrariamente a quanto si crede, il peso non è necessariamente indice di qualità. I ladri cercano ovviamente di attaccare i punti più deboli di una cassaforte. Quindi, se le pareti sono spesse, ma sono deboli le battute dello sportello o le cerniere o la serratura, gli eventuali ladri si concentreranno su questi punti.

Il valore

La qualità dei materiali e delle lavorazioni richieste fa sì che, al momento attuale, le casseforti proposte al pubblico con un prezzo di alcune decine di Euro, anziché di centinaia, non possano offrire un livello di sicurezza accettabile, ma tendano ad assomigliare a semplici cassette portavalori.
Acquistare prodotti da alcune decine di Euro non significa risparmiare, ma al contrario mettere a rischio i propri beni.

Queste sono solo alcune caratteristiche che una cassaforte deve avere, indipendentemente dalle dimensioni o dalla tipologia. Ma la scelta di quale cassaforte acquistare dipende anche da diversi altri fattori: il posizionamento previsto (da incasso o da appoggio), le dimensioniil tipo di serratura, ecc. Le approfondiremo nei prossimi post: continuate a seguirci.

 

Come riconoscere una buona cassaforte a colpo d’occhio

Qual è la serratura più efficace per la tua cassaforte? A chiave, combinazione elettronica, combinazione meccanica o biometrica?

Quando si sceglie un sistema di chiusura per la propria cassaforte è bene ricordarsi che una serratura non solo deve saper resistere ad eventuali attacchi, ma anche consentire, nella pratica quotidiana, una gestione comoda e sicura degli accessi. Anche la serratura migliore è infatti inutile se le sue chiavi di accesso sono facilmente raggiungibili da un eventuale malintenzionato.
Sono proprio la praticità e la sicurezza nella gestione quotidiana delle chiavi di accesso i fattori che differenziano in modo sostanziale le diverse tipologie di serrature, vediamo perché.

Serratura a chiave

La serratura a chiave ha il pregio di essere semplice e generalmente meno costosa. Presenta però un’importante questione di sicurezza: la gestione della chiave. Il primo rischio è lasciare la chiave nelle vicinanze della cassaforte. I ladri la potrebbero trovare, usandola poi per aprire comodamente la cassaforte. Se, per ipotesi, esistesse in casa un luogo dove i ladri non potessero assolutamente accedere, tanto varrebbe utilizzarlo direttamente per custodirvi i valori! Nascondere le chiavi risulta dunque complicato, anche per via della potenziale riconoscibilità della stesse come chiavi per cassaforte. Un’alternativa potrebbe essere quella di portare la chiave sempre con sé, ma questo, oltre ad essere scomodo, ci esporrebbe a diversi rischi: perderla, farsela rubare o copiare. L’unica soluzione veramente sicura sarebbe custodire la chiave in un posto diverso da quello dove si trova la cassaforte (ad esempio in un’abitazione di familiari), ma la cosa risulterebbe ovviamente poco pratica, perché ogni volta che si volesse usare la cassaforte, bisognerebbe prima recuperare la chiave, e successivamente riportarla.

Assistenti vocali: i nuovi alleati della sicurezza – Barletta

Quando si parla di sistemi di sicurezza per l’abitazione, si intendono tutte le misure che possono essere adottate per proteggere al meglio la casa da accessi indesiderati.
Si può parlare di sistemi di chiusura meccanici o elettronici, utilizzati singolarmente o combinati, prestando sempre attenzione a sfruttarli al meglio.
Inoltre è molto diffusa l’idea che, seguendo i consigli su come prevenire i furti, piccoli accorgimenti che si possono trovare online, diffusi anche dai tradizionali mezzi di informazione, la sicurezza generale aumenti.
Quali sono le indicazioni più diffuse a riguardo? E perché non sempre sono appropriate?

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Prevenire i furti? Non tutte le abitudini sono utili! – Barletta

In che modo l’intelligenza artificiale cambierà gli spazi in cui viviamo e la loro sicurezza?
Già da qualche anno si parla di “domotica“, intesa come scienza dell’automazione della casa. Tecnologie sempre più all’avanguardia contribuiscono a difendere l’abitazione e una “segretaria virtuale” sbarcherà anche in Italia per ricordarci di chiudere la porta, inserire l’allarme antifurto e molto altro ancora.

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Serrature elettriche: resistenza… ma non solo!

Serrature elettriche: resistenza… ma non solo!

In un post recente abbiamo cercato di rispondere ad una domanda che ci è stata posta più volte, circa le serrature elettriche ed il loro uso. Questa settimana invece, come promesso, vi mostriamo altre qualità delle serrature elettriche Viro, che non solo sono resistenti, ma anche funzionali e versatili.

Il requisito minimo che è richiesto ad una serratura elettrica in genere, è quello di aprirsi dopo aver ricevuto l’impulso elettrico, per consentire l’accesso ad uno spazio o ad un ambiente, quindi di funzionare il più a lungo possibile senza rompersi, nonostante le molteplici aperture e chiusure.
Come abbiamo già visto, le serrature elettriche Viro a catenaccio rotante sono sufficientemente resistenti per far fronte a tutte le aperture e chiusure giornaliere di porte, portoni o cancelli, anche pesanti.Cancello automatizzato con serratura elettricaTuttavia, le esigenze di chi decide di installare una nuova serratura elettrica vanno oltre la sola efficienza del prodotto e non si riducono al “basta che funzioni” (dal momento che dovrebbe essere scontato!).
Le richieste più frequenti sono simili a queste:

“L’accesso al condominio deve essere sempre consentito negli orari d’ufficio, mentre dopo le 19 e prima delle 8 solo per i residenti in possesso della chiave”, oppure

“I miei figli sono soliti giocare nel cortile, è possibile fare in modo che il cancello non rimanga aperto?”

Alcune caratteristiche delle serrature elettriche Viro sono state pensate  per rispondere a questo tipo di necessità.
Innanzitutto, nell’immagine qui sotto, vi mostriamo uno schema riassuntivo di quali serrature si adattino meglio a diverse situazioni.

Tabella riassuntiva serrature elettriche Viro utilizzi

Alcune funzioni utili a soddisfare specifiche esigenze sono:

Il “fermo a giorno”

La funzione per cui è possibile bloccare la serratura in posizione aperta. Si utilizza per disattivare la serratura ad esempio di giorno, quando l’entrata è presidiata o quando l’ingresso deve essere sempre consentito. Nelle serrature elettriche Viro con pulsante, il “fermo a giorno” è attivabile semplicemente ruotando la chiave mentre si tiene premuto il pulsante.

Funzione di sicurezza

Le serrature elettriche funzionano normalmente in modalità “di servizio”. Cioè quando ricevono l’impulso elettrico si predispongono all’apertura e si resettano solo una volta che la porta è stata aperta e richiusa. Questa modalità di funzionamento può dare dei problemi dal punto di vista della sicurezza perché, una volta dato l’impulso, anche per errore, se il cancello o il portone non viene aperto e richiuso, la serratura rimane aperta.
Grazie ad un brevetto Viro invece, le serrature a catenaccio rotante V9083 e V06possono essere impostate tramite la rimozione di un semplice componente interno anche nella modalità “di sicurezza”. In questo caso l’apertura avviene soltanto se, contemporaneamente all’impulso elettrico, viene esercitata una pressione manuale o automatica sul cancello, altrimenti, al cessare dell’impulso elettrico, la serratura ritorna in stato di chiusura. Si ha così la garanzia che la serratura si apra solo quando viene effettivamente aperto anche l’accesso, e si richiuda subito dopo, senza rischi di rimanere aperta per un tempo indefinito.

Versioni per aperture verso l’esterno

Le serrature elettriche sono pensate per essere montate su accessi come porte, portoni e cancelli che di norma si aprono verso l’interno. Esistono però alcune situazioni particolari in cui l’apertura deve avvenire verso l’esterno: è il caso ad esempio delle porte di uscita dai locali pubblici e delle chiusure che si affacciano su una rampa in salita che ne impedisce l’apertura all’interno. In questo caso è necessario montare serrature, come la Viro “V97 apertura esterna” (per accessi pedonali) e la Viro “V90”(per accessi carrabili), che sono appositamente studiate per essere montate su accessi con apertura verso l’esterno.

Avete mai avuto esigenze o necessità di questo tipo? Trovate utili queste funzioni? Avete ulteriori richieste? Fatecelo sapere!

Vedi la serratura V97

Vedi la serratura V90

Lucchetti&lucchetti: fra storia, credenze e tradizioni: i “lucchetti dell’amore”.

Lucchetti&lucchetti: fra storia, credenze e tradizioni: i “lucchetti dell’amore”.

Il giorno di San Valentino, in cui si celebra in gran parte del mondo la festa degli innamorati, è alle porte.
La sua origine risale agli antichi Romani, mentre la ricorrenza, come oggi la conosciamo (con una connotazione più commerciale), si diffonde per lo più nel secolo scorso a livello mondiale. Ogni Paese osserva usanze differenti per festeggiare la giornata, sebbene  il tema ricorrente sia sempre l’amore.
Per l’occasione, vi parliamo dei nostri lucchetti in maniera inconsueta, non in termini di sicurezza, ma illustrano il lato più “romantico” del prodotto.

Il lucchetto infatti è un pratico sistema di chiusura portatile che, oltre ad essere utilizzato da più di 2000 anni come strumento di sicurezzanel corso della sua storia è stato anche associato ai concetti di fedeltà ed eternità.
Negli anni più recenti, si è diffusa la credenza che, se una coppia attacca un lucchetto ad qualsiasi superficie di un ponte o ad un lampione nei pressi, e poi getta la chiave nel fiume, non potrà separarsi finché non verrà ritrovata la chiave, e quindi il suo amore potrebbe durare per sempre.

Lucchetti dell'amore

Questa leggenda sembra sia nata più di cinquant’anni fa proprio in Italia,e sia stata introdotta dagli allievi ufficiali della Scuola di Sanità in Costa San Giorgio che, al momento del congedo, legavano il lucchetto del loro armadietto su una barra metallica oltre il parapetto del Ponte Vecchio a Firenze. Prendendo col tempo sempre più piede, questa moda ha portato a veder apparire negli anni un numero sempre maggiore di lucchetti, divenendo un fenomeno internazionale. Oggi l’usanza di attaccare i lucchetti sui ponti si è diffusa in moltissime località e a far conoscere in tutta Italia la tradizione dei lucchetti dell’amore è stato il Ponte Milvio a Roma, grazie al libro e al film “Ho voglia di te” di Federico Moccia, insieme all’omonima canzone popolare di Tiziano Ferro, che hanno fatto sì che i lucchetti diventassero, nell’immaginario giovanile (ma non solo) un simbolo di amore eterno.
Questa usanza si è poi diffusa in altre città italiane come Napoli, Verona e Milano e, come abbiamo detto, anche all’estero.
In Cina, ad esempio, non sono propriamente i ponti ad essere presi d’assalto, bensì la Grande Muraglia!

Da sempre Viro realizza lucchetti per offrire protezione e sicurezza e inoltre, in linea con le richieste sempre più numerose, propone la possibilità di personalizzare i prodottiacquistati con scritte o loghi, in base al gusto e al desiderio di chi le commissiona.

Chissà che in occasione di San Valentino qualcuno non voglia regalare un lucchetto resistente e allo stesso tempo unico!

Lucchetto Viro dell'amore personalizzato

Social network, messaggistica istantanea e geolocalizzazione: vanno d’accordo con privacy e sicurezza?

La questione “privacy e sicurezza”, quando si tratta di messaggistica istantanea e social network, è sempre più dibattuta, soprattutto sul web.
La preoccupazione che riguarda l’affidabilità delle app nel garantire riservatezza e protezione dei dati personali è lecita, se non addirittura necessaria, per evitare rischi legati ad un utilizzo improprio di tali social network.

Da quando le aziende produttrici dei social network più popolari (quali Facebook e Snapchat) hanno sviluppato o hanno comprato app di messaggistica istantanea e aggiunto funzionalità di geolocalizzazione, l’argomento privacy e sicurezza personale, legati alla diffusione impropria dei dati, impazza su forum e articoli online.
Persino Amnesty International è intervenuta ribadendo la sua idea a riguardo:

“Chi pensa che i servizi di messaggistica istantanea siano privati, si sbaglia di grosso – ha dichiarato Sherif Elsayed-Ali, direttore del programma Tecnologia e diritti umani di Amnesty International – le nostre comunicazioni sono sotto la costante minaccia della cyber-criminalità e dello spionaggio di stato. Milioni di persone stanno usando app di messaggistica che negano persino la minima protezione della privacy” (fonte: Affaritaliani.it)

I criteri minimi, secondo i quali un app di messaggistica istantanea può essere dichiarata sicura secondo Amnesty International, sono quelli che offrono un’informativa chiara sulle condizioni di utilizzo e posseggono di default una crittografia end-to-end, ovvero un sistema che cifri la comunicazione fra due dispositivi, rendendola illegibile a terzi e mantenedola quindi privata.

end-to-end

Come si evince dall’infografica resa pubblica da Amnesty, davvero poche app sono state promosse come sicure (tra cui le super utilizzate Whatsapp e app di Apple)Skype e Snapchat bocciate.
Ma il problema non riguarda solamente i livelli di sicurezza delle conversazioni tramite app di  messaggistica istantanea.

Di recente Whatsapp ha lanciato la sua nuova funzionalità: localizzazione in tempo reale da poter condividere con i propri contatti singolarmente. Di fatto, la persona con la quale è stata condivisa la posizione, può seguire gli spostamenti precisi per un tempo dettato da chi la condivide.
Si parla spesso anche di “Snap map“, la mappa di Snapchat che permette di geolocalizzare i propri amici ogni qualvolta eseguano l’accesso. Uno dei rischi a cui andiamo incontro è che spesso “gli amici” che abbiamo fra i nostri contatti social, non siano amici reali, ma talvolta siano proprio degli sconosciuti.

localizzazione

Come abbiamo già visto i social si prestano bene alle funzionalità come la condivisione della propria posizione tramite “check-in” o l’ aggiunta della localitàpresso cui è stata scattata una foto, tanto che a volte ne abusiamo, “regalando” informazioni preziose che, oltre a comportare possibili grandi rischi se finiscono nelle mani sbagliate, mettono in discussione il diritto alla riservatezza.

Non pensiamo però che il diritto alla riservatezza dei propri dati e spostamenti sia un tema che tocca solo gli utenti dei social network. In questi giorni infatti al Parlamento Italiano è in discussione un progetto di legge, (4505-B) tornato alla Camera in seconda lettura dopo che il Senato vi ha apportato alcune modifiche, il quale, all’interno di vari adeguamenti a leggi europee, propone agli articoli 2 e 24 l’introduzione di normative sul controllo dei dati telefonici e di navigazione la cui applicazione potrebbe avere risvolti inquietanti, come spiega in dettaglio l’avv.to Fulvio Sarzana in questo articolo, scritto alcune settimane fa, quando il provvedimento era in discussione al Senato.

Conclusioni

Il fatto che sorgano sempre più spesso alcune domande riguardanti la sicurezza della tecnologia è un bene poiché, come abbiamo visto, condividere online informazioni personali con troppa leggerezza può risultare molto rischioso: un po’ come possedere allarmi e sistemi antintrusione a protezione della propria casa… e poi dimenticare la porta aperta!
A nostro avviso la responsabilità, per garantire un’adeguata protezione della nostra privacy, in attesa che il Legislatore focalizzi la rischiosità di certi presupposti, deve partire da noi stessi, prestando molta attenzione al tipo di informazioni che divulghiamo e chiedendoci quale grado di riservatezza offrano gli strumenti attraverso i quali stiamo comunicando tali dati, per farne un uso sempre consapevole

Proteggere il garage: 3 livelli di sicurezza

Dedichiamo l’articolo di oggi ai garage e ai metodi più efficaci per proteggerli.

Se avete visto l’infografica pubblicata recentemente sul nostro blog, ricorderete che abbiamo parlato di prodotti a livello “standard“, “superiore” e “massimo“.
Cosa si intende con questo tipo di classificazioni?

Come abbiamo visto in un post precedente, i garage sono tra i principali obiettivi dei furti, perché spesso non sono protetti adeguatamente.

Il primo livello “standard” si riferisce a serrature per garage di primo equipaggiamento.
Spesso, nella costruzione di nuove abitazioni, si dà molta importanza alla sicurezza degli aspetti strutturali (normative antisismiche) e a quella degli impianti(certificazioni) senza attribuire la medesima importanza alla sicurezza degli immobilicontro i possibili tentativi di furto.
Così come non ha molto senso pensare che basti una porta blindata all’ingresso, se la casa ha diversi altri accessi (finestre, balconi, abbaini etc.) non protetti; non è sufficiente dotarla di un box auto con una serratura qualunque (spesso fornita di serie con la porta del garage) per mettere al sicuro i propri veicoli e i beni che non si vogliono, o non si possono, custodire in casa.
Le serrature di primo impianto sono scarsamente resistenti allo strappo e al trapano, e non proteggono la porta contro la foratura o il sollevamento con il piede di porco.
Purtroppo la crisi, che negli ultimi anni ha pesantemente colpito il settore edilizio nel nostro Paese, ha fatto sì che le serrature oggi maggiormente utilizzate per il primo impianto siano spesso prodotti di importazione orientale senza alcuna caratteristica né di resistenza né di affidabilità, che non raggiungono nemmeno il primo livello standard.

Infatti affinché Viro, attraverso i test nel proprio laboratorio prove, consideri i prodotti a livello standard, le serrature debbono avere una qualità di zincatura che non le faccia arrugginire all’esterno, chiavi realizzate con materiali e spessori che non le facciano spezzare con facilità dentro il cilindro e una precisione di lavorazione che consenta, a richiesta, di creare sistemi a chiave maestra, ovvero serrature diverse aperte ciascuna dalla propria chiave e, in più, una chiave master che le può aprire tutte. Fra queste serrature standard troviamo la serie 8235 per porte basculanti, intercambiabili con le serrature a cilindro tondo già installate o la serie 8230, che può sostituire le più diffuse serrature per serranda con chiave simmetrica, già installate.

Rispetto alle serrature di primo equipaggiamento più usate, vi sono anche alcuni accorgimenti che riguardano la resistenza agli attacchi, infatti ad esempio la 8235possiede un’apertura interna tramite levetta arrotondata che rende difficile l’aggancio dall’esterno con strumenti da scasso (come si vede all’inizio del video seguente).

Mentre il catenaccio ripiegato su se stesso della serie 8230 conferisce maggior resistenza ai tentativi di sfondamento.

Si classificano invece di “livello superiore” gli articoli come la serratura corazzata Viro 8217, in quanto il lato esterno è protetto (con piastre di acciaio dello spessore di diversi millimetri) contro gli attacchi di forza bruta, mentre il cilindro è difeso da un’apposita corazza contro lo strappo ed il trapano.

L’apertura dall’interno tramite una vite escludibile, rende praticamente impossibile agganciarla dall’esterno.

Al “livello massimo” troviamo serrature corazzabili, (come gli articoli Viro serie 1.8234 e 1.8252) che offrono molteplici punti di chiusura. In questo modo si distribuisce lo sforzo dovuto ad un tentativo di sfondamento o di sollevamento su più lati e si può contrastare l’azione del piede di porco su tutto il perimetro del garage.

1.8234 con rosetta di protezione.

È possibile raggiungere un buon livello di sicurezza anche sul cilindro, corazzando la serratura, ad esempio con la rosetta art. 806.

Nel prossimo post vedremo nel dettaglio quali accessori possono contribuire ad aumentare la resistenza della struttura della porta del garage, soprattutto se questo è utilizzato come deposito per attrezzature o veicoli di valore, e necessiti quindi di una protezione ancora maggiore.

3 consigli per proteggere la borsa in spiaggia

Finalmente la tanto attesa estate è arrivata, ha portato con sé sole, caldo e… voglia di mare. Che fare se non preparare la valigia e partire? Ma prima, non dimenticatevi di leggere i nostri consigli!

C’è chi ama la montagna, chi preferisce visitare città d’arte, ma il fascino del mare, della spiaggia, incanta tante persone e le porta a scegliere mete marittime.
Per godersi le proprie vacanze senza preoccupazioni, dopo essersi accertati di aver messo al sicuro la propria abitazione e aver assicurato la valigia per il viaggio, non rimane che seguire questi 3 piccoli consigli per evitare di incorrere in spiacevoli “furti da spiaggia“.

  1. Tieni la borsa chiusa.
    Colti dall’euforia di tuffarsi in acqua o di una partita a beach volley, può capitare di scordare la borsa aperta.
    beach bag

    É importante invece, non solo fare attenzione a chiuderla,  ma possibilmente coprirla con il telo da mare oppure, appenderla sotto l’ombrellone e ancorarla tramite un lucchetto a cavo estensibile. Inoltre, come spesso ricordiamo, anche un lucchetto a combinazione pensato per valigieborse e simili, pur non essendo una protezione efficace al 100%, rappresenta un buon deterrente per scoraggiare un eventuale malintenzionato che, sotto gli occhi di tutti, probabilmente non avrebbe il tempo sufficiente per eluderlo.

  2. Portala con te quando ti allontani. Chi non brama un gelato, un ghiacciolo o una bibita fresca dopo le ore passate sotto al sole?
    beach bag

    Se ci si allontana in direzione del bar, è consigliabile portare con sé tutti gli oggetti di valore, non solo il portafogli. La “pausa gelato” potrebbe infatti protrarsi più del previsto e, lasciare incustodita la borsa a lungo con all’interno oggetti come: macchina fotografica, cellulare e magari gioielli, non è affatto raccomandabile.
    Nel caso in cui invece non sia possibile portarsi la borsa appresso, soprattutto se si decide tutti insieme di fare un bagno, è bene comunque lasciarla in una posizione in cui poterla tener d’occhio anche dall’acqua.

  3. Viaggia leggero e non portare oggetti di valore. Cosa c’è di meglio in vacanza che prendersi una vera pausa e godersi i propri amici e famigliari? Perché non lasciare al sicuro il cellulare nella stanza d’albergo, insieme ad altri oggetti di valore, come gioielli o orologidocumenti importanti e carte di credito?
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    Portare con sé il minimo indispensabile, oltre che consentire di vivere i momenti piacevoli senza preoccupazioni, può regalare un’insolita sensazione di leggerezza, in fondo, non si dice appunto che si va in vacanza per: staccare la spina?!

3 passi verso un garage più sicuro

Di recente abbiamo parlato più volte di furti nei garage, perché purtroppo si tratta di un fenomeno che si è intensificato negli anni ed è divenuto un problema reale, soprattutto per chi utilizza il proprio box auto come deposito per attrezzature di ogni genere.

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Prossimamente vedremo qualche esempio di prodotti che rappresentano i tre livelli di sicurezza descritti, continuate a seguirci!