“Tanto, se vogliono rubare, vengono comunque!” Vero o falso? – Parte 1

Quando si parla di sistemi di sicurezzamezzi di protezione e allarmi, si sente spesso ripetere che, ad ogni modo, se i ladri prendono di mira uno specifico obiettivo, prima o poi riusciranno nel loro intento di compiere il furto. Ma questa asserzione, corrisponde a verità o no?

Cominciamo facendo un paragone.

Ipotizziamo di assistere ad uno spettacolo circense: lo staff che lo allestisce si compone di molte figure professionali, con diverse competenze e abilità. A mero titolo di esempio, non esaustivo: c’è chi regola gli ingressi, chi passa fra il pubblico con le bibite, chi interpreta il clown, chi presenta la serata e chi si fa lanciare in aria e afferra i trapezi sospesi nel vuoto, compiendo evoluzioni.

Risulta a tutti ovvio che la preparazione specifica delle varie persone impiegate in queste attività richiede impegno e tempo, in misura diversa a seconda della figura professionale. Cercare e formare un sostituto che si occupi del controllo degli ingressi comporterebbe senza dubbio un tempo inferiore alla preparazione (di anni) necessaria a un trapezista.

Ammesso e non concesso che inizialmente vi sia lo stesso numero di candidati per entrambe le occupazioni, risulta evidente che nel tempo impiegato per formare un solo acrobata si possa ottenere un numero molto elevato di addetti agli ingressi.

La cassaforte elettronica non risponde, come la apro? (Parte 1)

Tanti sono i vantaggi che derivano dall’uso di una cassaforte elettronica, che consente di mettere al sicuro diversi oggetti di valore, dai gioielli di famiglia ai dispositivi portatili. Talvolta, capita che questi sistemi di sicurezza tanto utili presentino inconvenienti che non consentono di aprire e chiudere la cassaforte come di consueto.

Può trattarsi di un difetto di fabbrica, un malfunzionamento che richiede l’assistenza di un professionista o, molto più comunemente, che le pile si siano esaurite. In alcuni casi, nelle versioni che la prevedono, può essere stata smarrita anche la chiave d’emergenza.

Di seguito, cerchiamo di dare risposta alle due problematiche più ricorrenti che ci vengono sottoposte:

1. LE PILE SI SONO ESAURITE
Nonostante tutti i modelli di casseforti elettroniche di qualità prevedano segnali visivi ed acustici che avvisano per tempo della progressiva scarica delle batterie (mentre in molti modelli economici di importazione i segnali spesso compaiono a batterie praticamente esaurite) può capitare che non ci si ricordi o non si abbia l’occasione di sostituirle prima che la cassaforte non sia più apribile con il codice.

Il vano pile può trovarsi all’esterno (opzione sconsigliata per ragioni di sicurezza) o, più comunemente, all’interno dello sportello.

Nelle versioni predisposte per l’alimentazione esterna, l’apertura di emergenza si effettua solitamente con una pila da 9 Volt (o con un pacco batterie collegabile alla tastiera con uno spinotto) che, appoggiata sui contatti posti sulla tastiera, trasmette alla cassaforte la carica sufficiente per digitare il codice, aprirla e poi sostituire le batterie interne.

Apertura di emergenza con pila 9 Volt
Apertura di emergenza con pila 9 Volt
Se non fossero presenti contatti esterni sulla tastiera invece, sarà necessario utilizzare la chiave d’emergenza fornita in dotazione con la cassaforte, per aprire lo sportello e sostituire le pile. Inserite le nuove pile sarà nuovamente possibile introdurre il codice di sicurezza per aprirla, in caso invece di mancata risposta elettronica, suggeriamo di contattare l’assistenza della casa produttrice per risolvere l’eventuale malfunzionamento.

Apertura di emergenza con chiave d’emergenza
Apertura con chiave d’emergenza
2. LE PILE SI SONO ESAURITE, NON SONO PRESENTI CONTATTI ESTERNI E LA CHIAVE DI EMERGENZA È STATA SMARRITA
Si tratta purtroppo di un caso comune: se la chiave d’emergenza viene smarrita, le pile sono esaurite e la tastiera non dà alcun segnale di vita, ecco che aprire la cassaforte o sostituire le pile rappresenta un problema.

In questi casi, è possibile verificare se nella nota d’installazione fornita insieme alla cassaforte (o nella carta di proprietà fornita insieme alle chiavi di emergenza) esiste un codice per la duplicazione della chiave da comunicare alla casa madre.

Molte casseforti elettroniche Viro ad esempio, sono infatti dotate di chiave di emergenza con profilo a duplicazione controllata: ciò significa che, grazie al codice stampato, secondo i diversi modelli, o sulla carta di proprietà fornita in busta sigillata insieme alle chiavi di emergenza, o sulle note di installazione, sarà possibile, rivolgendosi al rivenditore presso cui è stata acquistata la cassaforte e fornendo le proprie generalità, richiedere all’azienda uno o più duplicati della chiave smarrita.

Carta-proprietà-codice-duplicazione-chiave-d’emergenza
Carta di proprietà con codice per
la duplicazione della chiave d’emergenza
Purtroppo, non tutti i modelli sul mercato dispongono di tale codice e pertanto non sempre questa soluzione è possibile. Se il modello in vostro possesso dovesse essere tra quelli non forniti di tale codice, l’unica soluzione è quella di mettersi in contatto con un professionista esperto di casseforti in grado di forzare e aprire la cassaforte per recuperare il materiale custodito al suo interno. Normalmente ogni azienda produttrice di casseforti di qualità ha la propria rete assistenza sul territorio cui potersi rivolgere in questi casi.

 

La cassaforte elettronica è bloccata, come fare? (Parte 2)

In questo post, suggeriamo alcune soluzioni agli inconvenienti più comuni riscontrati dai possessori di casseforti elettroniche di diversi brand. Grazie alle richieste dei nostri utenti, oggi possiamo fornire una piccola guida utile e consultabile da tutti coloro che oggi o in futuro si trovino nella stessa situazione. In questo post, abbiamo già parlato di come aprire una cassaforte se le pile sono esaurite, se non sono presenti contatti esterni e se la chiave d’emergenza è stata smarrita.

Di seguito, elenchiamo altri casi comuni e le rispettive soluzioni:

1. LA CHIAVE DI EMERGENZA SI È SPEZZATA NELLA SERRATURA
Si tratta di un’eventualità abbastanza rara in una cassaforte elettronica ma, se dovesse presentarsi, va trattata come casi analoghi che si verificano in altri tipi di serrature, dunque vi rimandiamo a questo post.

2. LE PILE SI SONO ESAURITE E LA CASSAFORTE È RIMASTA APERTA CON LA SERRATURA BLOCCATA

Alcuni utenti ci hanno esposto questo problema. In questo caso, sarà sufficiente cambiare le pile, generalmente poste all’interno dello sportello, e inserire il codice per sbloccare la serratura. Se non dovesse sbloccarsi, suggeriamo di contattare l’assistenza.

3. SI AVVERTONO SEGNALI ACUSTICI, LA LUCE È INTERMITTENTE E LA TASTIERA NON RISPONDE
Se vi siete già accertati che le pile siano cariche e i problemi persistono, è probabile che la scheda elettronica o la tastiera della cassaforte sia danneggiata. In questi casi, è opportuno mettersi in contatto con l’assistenza della casa madre per trovare la migliore soluzione ed eventualmente procedere con la sostituzione del componente che ha causato il malfunzionamento.

Anche in questo caso bisogna sottolineare che, mentre le casseforti di qualità sono progettate e costruite per poter essere riparate con facilità sostituendo soltanto i componenti eventualmente usurabili nel tempo, i modelli economici di importazione, quando hanno un problema di funzionamento, obbligano generalmente alla sostituzione dell’intera cassaforte, operazione particolarmente scomoda e dispendiosa se si stratta di versioni da incasso a muro.

Per qualsiasi altro difetto di funzionamento suggeriamo di mettersi in contatto con l’assistenza della casa produttrice, in quanto ogni modello possiede caratteristiche proprie.

Per concludere, proponiamo alcuni suggerimenti indispensabili per evitare inconvenienti:

Resistere alla naturale tendenza di cestinare le note d’installazione fornite con la cassaforte, anche dopo anni dal suo acquisto. Come specificato in precedenza, infatti, oltre a permettere di avere sempre sotto mano il modello della cassaforte acquistata, le note d’installazione di alcuni modelli presentano un ulteriore codice che permette la duplicazione della chiave d’emergenza.
Custodire in un luogo sicuro la chiave d’emergenza, possibilmente non vicino alla cassaforte (ad es. la casa di un parente o l’ufficio) per impedire agli eventuali ladri di trovarla e mai all’interno della cassaforte in quanto, altrimenti, in caso di emergenza risulterebbe inutile.
In caso non restasse alcuna soluzione se non forzare la cassaforte, rivolgersi sempre all’assistenza del produttore o comunque a un esperto professionista.
Non dimenticare il codice della cassaforte o, eventualmente, annotarlo in modo riconoscibile solo dai legittimi proprietari, come suggerito da un nostro utente.

Come aumentare i punti di chiusura di una porta da garage

Aumentare i punti di chiusura per difendere una porta basculante, come avevamo anticipato nel post precedente sulle serrature multipunto, è un modo per limitare il più possibile gli effetti prodotti da un tentativo di scasso violento.

Come aumentare i punti di chiusura?

Il deviatore a 4 vie per porte basculanti (Art. 1.8234.D), con corpo e componenti interni in acciaio zincato, se utilizzato in combinazione con la serratura multipunto, permette di aumentare fino a 6 o a 8 il numero dei punti di chiusura.

L’applicazione del deviatore sulla parte bassa del basculante permette di fissare delle aste aggiuntive e di aumentare in questo modo i punti di chiusura, salvaguardando anche le parti più lontane dal centro della porta e dunque dalla serratura.

A seconda delle necessità, infatti, sarà possibile configurare il proprio deviatore nelle varianti descritte di seguito:

 

Configurazione standard a 6 punti di chiusura, con corsa dei catenacci a 24 mm. (La corsa è intesa come la differenza tra la posizione del catenaccio retratto e del catenaccio espanso. È importante per capire lo spazio necessario da forare nel pavimento e nel muro, affinché le aste di chiusura possano essere alloggiate all’interno di essi).

 

Configurazione alternativa  a 8 punti di chiusura, si ottiene semplicemente utilizzando due deviatori al posto di uno. Questa configurazione è consigliabile per la protezione di porte di garage di grandi dimensioni in quanto, maggiori sono le dimensioni della porta, maggiore sarà il perimetro da coprire.

Il deviatore ha corsa massima dei catenacci fino a 40 mm ed è possibile modificarne il funzionamento, aprendo il coperchio, modificando la posizione del solo catenaccio superiore, facendo rientrare o uscire tutti i catenacci contemporaneamente (per utilizzo con serrature di tipo differente come ad esempio quelle per porte blindate).

Quanto influisce il peso?

Il corpo del deviatore a 4 vie Viro pesa 650 grammi.

Il peso degli accessori, che vengono applicati alla porta basculante per aumentarne la sicurezza, assume una certa importanza in quanto la rotazione della lamiera del basculante è facilitata da un perno e da due blocchi di cemento con funzione di contrappesi che, sostenuti da due cavi, permettono di mantenere la porta leggera sia all’apertura che alla chiusura. Quando viene applicato alla porta un nuovo accessorio di un certo peso è possibile, infatti, che sia necessario un eventuale controbilanciamento dei due blocchi di cemento, proporzionale al peso dell’accessorio aggiunto.

Gli accessori per l’installazione e l’uso corretto del deviatore:

  • VITI

    KIT 1.8234.0740.D composto da viti, dadi autobloccanti e rondelle in acciaio zincato

Le viti in acciaio cementato e temprato permettono il fissaggio del deviatore su porte basculanti di spessore fino a 30 mm.

  • ASTE DI COLLEGAMENTO TELESCOPICHE

    KIT art. 1.8234.0028.D composto da aste, viti, dadi e rondelle

Le aste in acciaio zincato, tubolari di diametro 10 mm e 13 mm, sezionabili ed estensibili da 42 a 72 cm, fornite con relativi accessori, consentono di collegare il deviatore alla serratura.

  • COPPIA DI ASTE TELESCOPICHE

KIT art. 8217.0028 composto da aste, viti, dadi e rondelle e guide

La coppia di aste telescopiche in acciaio zincato, tubolari, di diametro 15 e 18 mm, sezionabili ed estensibili da 88 a 165 cm, fornite con relativi accessori, permettono la chiusura del basculante.

Gli accessori di serie sono: guide in acciaio zincato e viti per il fissaggio delle guide al basculante, viti, dadi e rondelle per il collegamento alla serratura o al deviatore.

  • BOCCHETTA A PAVIMENTO

    Art. 8217.0069

La bocchetta a pavimento in ottone nichelato, adattabile a tutte le serrature per porte basculanti Viro.

Le porte basculanti motorizzate: sono sicure?

Le porte per garage motorizzate, come abbiamo visto in questo articolo, necessitano di una protezione ulteriore, tenendo ben presente che porte scorrevoli, porte basculanti e portoni sezionali hanno bisogno di sistemi di sicurezza differenti. Nell’articolo precedente, ad esempio, abbiamo commentato la serratura elettrica V09 per la difesa di portoni sezionali e cancelli scorrevoli. Oggi, invece, parleremo di come difendere al meglio le porte basculanti automatiche.

Per proteggere porte basculanti motorizzate, suggeriamo le Serrature Elettriche ViroV06 o 9087:

Serratura Elettrica V06 per porte basculanti

Serratura Elettrica 9087 per porte basculanti

Gli accessori studiati per queste serrature (ideali per i cancelli automatizzati a doppia anta), le rendono adatte anche alle porte basculanti motorizzate:

  • le piastre di fissaggio in acciaio zincato permettono l’installazione della serratura V06 o della 9087 sulla porta basculante, collegandole via cavo alla centralina dell’automatismo.

  • Grazie a questa soluzione si potrà continuare a utilizzare lo stesso telecomando dell’automatismo presente sulla porta anche per sbloccare la serratura, senza dover scendere dal veicolo per ottenere manualmente l’apertura, come invece avviene con le normali serrature meccaniche.

    Apertura automatica di porta e serratura con lo stesso telecomando.

    Nell’immagine principale del post è possibile vedere l’applicazione della serratura V06 su una porta basculante motorizzata, sotto, invece, i dettagli.

    Vista dall’interno

    Dettaglio applicazione della serratura elettrica V06 su porta basculante motorizzata.

    Dettaglio fase di chiusura della serratura elettrica V06 su porta basculante motorizzata.

    Vista dall’esterno

    In caso di mancanza di elettricità, l’opzione con doppio cilindro si dimostra utile per l’apertura manuale anche dall’esterno.

    Dettaglio esterno V06 con opzione rosetta

    Dettaglio esterno V06 con opzione ghiera in nylon

Alcuni dettagli sugli accessori:

  • Provviste di un catenaccio rotante, posto al centro della serratura, e predisposte per qualsiasi doppio o mezzo cilindro profilato, grazie alle loro caratteristiche, le serrature V06 e 9087 permettono un’applicazione molto flessibile: sia in orizzontale o in verticale sui cancelli a doppia anta, che lateralmente a destra o a sinistra sui basculanti motorizzati.
  • Una robusta colonnetta in acciaio a forma di T, ancorata a terra con adeguati tasselli di serie, alloggia il catenaccio una volta chiusa la serratura, impedendone il sollevamento dall’esterno.
  • Per ogni serratura elettrica è disponibile un nuovo Kit opzionale di collegamento elettrico, in abbinamento ai motori per porte basculanti senza comando diretto di alimentazione.
    Il kit è composto da: trasformatore, temporizzatore, interruttore magneto termico, portafusibili e piastrina di chiusura.

    Nuovo kit opzionale (art. 1.7918.0850) di collegamento elettrico delle serratura all’automatismo esistente

Ricordiamo ancora che le serrature elettriche V06 e 9087 sono ideali anche per l’applicazione su cancelli automatizzati a doppia anta.
Per maggiori dettagli, vedere le schede tecniche V06 e 9087.

Sicurezza e praticità in viaggio con il lucchetto TSA

Siamo vicini alle ferie di Natale e alcuni forse hanno in programma un viaggio negli USA o semplicemente faranno scalo in uno dei suoi tanti aeroporti per poi recarsi altrove. Tra i preparativi e le informazioni raccolte per il viaggio è importante assicurarsi che ciò che verrà messo in valigia nelle nostre case arrivi intatto nella camera d’hotel. È bene, dunque, sapere che, per viaggiare negli Stati Uniti, è consigliabile la chiusura delle proprie valigie con i lucchetti TSA. Ebbene sì, anche oggi parliamo di sicurezza, ma in un certo senso anche di comodità.

Perché il Lucchetto TSA?

Questa tipologia di lucchetto a combinazione nasce dall’esigenza di controllare e verificare i bagagli dei viaggiatori che transitano negli aeroporti statunitensi in risposta ai tragici avvenimenti dell’11 settembre 2001.

Il controllo, sebbene possa sembrare un “disturbo” alla privacy della persona, ha il fine di garantire la sicurezza dei passeggeri che volano negli USA e dei cittadini che vi abitano.

A questo scopo, nel 2001 è stata istituita l’agenzia governativa statunitense Transport Security Administration, da cui la sigla TSA.

Come funzionano i controlli?

Gli agenti addetti all’ispezione hanno il diritto di verificare il contenuto delle valigie dei passeggeri a campione, senza dover avvisare preventivamente e senza richiedere alcuna autorizzazione.
Se le valigie non sono chiuse, il rischio è quello, una volta atterrati, di arrivare al ritiro bagagli e ritrovarsi la valigia aperta, eventualmente persino con alcuni dei propri beni mancanti; se invece le valigie sono chiuse da un normale lucchetto da viaggio, nel caso in cui queste debbano essere ispezionate, il lucchetto verrebbe tagliato dagli incaricati al controllo. Per evitare questo genere di inconvenienti, è stato ideato il lucchetto TSA, dotato di una serratura che può essere aperta e chiusa unicamente dagli agenti addetti all’ispezione, attraverso l’uso di una chiave omologata a tale scopo, in loro possesso.

Come si riconosce un lucchetto TSA ?

Non tutti i lucchetti a combinazione sono TSA. Questi ultimi, infatti, si riconoscono per il logo dell’agenzia statunitense riportato sul prodotto. Lo stesso che potete vedere nell’immagine.

Logo TSA

Logo TSA

Quali sono i vantaggi del lucchetto TSA?

Il lucchetto evita il danneggiamento della serratura della valigia, in modo che, se il vostro bagaglio sarà scelto come campione da ispezionare, l’agente potrà usare la chiave omologata in suo possesso per aprire il lucchetto, eseguire il controllo, depositare all’interno della valigia un documento attestante la verifica effettuata (come quello che potete vedere in figura) e richiudere la valigia.

Documento rilasciato da Agenzia TSA

Documento rilasciato dall’Agenzia TSA

Per i viaggi negli Stati Uniti? Sì. Ma non solo.

Negli altri Stati questa misura, o una simile, non è (ancora) stata adottata e ciò potrebbe far ritenere utile questo tipo di lucchetto solo per chi viaggia negli USA. In realtà, i lucchetti a combinazione, che siano TSA o meno, sono anche pratici, in quanto permettono al viaggiatore di chiudere comodamente la propria valigia e scordarsi delle ansie da “dove metto le chiavi” tipiche delle altre tipologie di lucchetto. Può quindi tornare utile, a maggior ragione se si è in viaggio e si hanno tante altre cose cui pensare. Inoltre, è bene ricordare che generalmente, per ottenere un rimborso assicurativo, sulla eventuale sottrazione di beni dal bagaglio, è richiesto che questo viaggi chiuso e venga forzato, pertanto, se la valigia non prevede un sistema di chiusura di serie, è necessario utilizzare un lucchetto (o, in alternativa, la meno pratica ricopertura in cellophane della valigia).

Come si usa?

L’uso dei lucchetti TSA è semplice. Per maggiori informazioni su quelli a marchio Viro, consultate le istruzioni che trovate sul retro della confezione, rappresentata nella foto sottostante.

Confezione Lucchetto TSA VIRO

Confezione Lucchetto TSA VIRO

Istruzioni d'uso Lucchetto TSA VIRO

Istruzioni d’uso Lucchetto TSA VIRO

Per ulteriori dettagli tecnici sui lucchetti a combinazione TSA Viro, vi invitiamo a consultare la pagina del sito Viro dedicata.